Valle d'Aosta

Parco Nazionale del Gran Paradiso

Il Parco Nazionale del Gran Paradiso fa parte del sistema delle aree protette in Valle d’Aosta, insieme al Parco naturale regionale del Mont Avic e da nove riserve naturali istituite all’inizio degli anni novanta.

Istituito il 3 dicembre del 1922, il Parco Nazionale del Gran Paradiso è il primo parco nazionale italiano ed il più antico. Visitare il parco significa conoscere una realtà italiana di eccellenza ed unicità, in un ambiente tipicamente alpino che offre un contatto con la natura e con la sua fauna unico, godendo di paesaggi sconfinati.

Situato a cavallo delle regioni Valle d’Aosta e Piemonte, il parco è gestito dall’Ente Parco Nazionale Gran Paradiso, e sul versante francese, confina con il Parco nazionale della Vanoise.

La sua superficie è di 71.043,79 ettari, su un terreno prevalentemente montuoso, e vanta il massiccio del gran Paradiso, a 4.061 metri. Il parco è interessato da cinque valli principali.

La visita è adatta a tutti: le famiglie qui possono trovare veramente un angolo di paradiso, facendo avvicinare i bambini alla natura. Meraviglioso incontrare da vicino gli animali che popolano il parco, seguirne le tracce, sentirne le voci. Ma il parco è meta anche dei più sportivi, che qui possono fare numerose attività, come sciare o percorrere sentieri trekking impegnativi. All’interno del parco sentieri trekking, osservatori per animali, aree sosta, cascate, laghi, panorami unici al mondo, ma anche numerose attività organizzate dall’Ente Parco.

In Valle d’Aosta, il Parco nazionale Gran Paradiso ha tre centri visitatori, a Cogne, Valsavarenche e Rhêmes-Notre-Dame. I centri visitatori permettono di approfondire in ogni stagione i vari aspetti naturalistici dell’area protetta. Da non perdere, a Cogne, il giardino alpino Paradisia, soprattutto a luglio, quando molte delle oltre 1.000 specie del giardino sono in piena fioritura. Nel 2014 il Gran Paradiso è entrato a far parte della Green List mondiale delle aree protette.

Il 3 dicembre 1922 re Vittorio Emanuele III, nei primi giorni del governo Mussolini, firmava il decreto legge che istituiva il Parco Nazionale del Gran Paradiso. L’articolo 1 del decreto sancisce che la finalità del parco è quella di “conservare la fauna e la flora e di preservare le speciali formazioni geologiche, nonché la bellezza del paesaggio”.

Emblema del parco è lo stambecco, presente in numerosi esemplari all’interno del parco.

A livello paesaggistico, l’ambiente è di tipo prevalentemente alpino. Le montagne del gruppo sono state in passato incise e modellate da grandi ghiacciai e dai torrenti fino a creare le attuali vallate. I fondovalle sono ricchi di boschi rigogliosi, fatti da larici, abeti rossi, pini cembri e anche abeti bianchi. Più in alto si aprono gli sconfinati scenari dei vasti pascoli alpini, che esplodono di fiori in primavera. Rocce e i ghiacciai caratterizzano il paesaggio delle cime.

Numerosi sono gli animali che si possono incontrare nel corso delle passeggiate: camosci, marmotte, lepri, volpi, tassi, ermellini, donnole, martore, faine. Molti anche i rapaci (l’aquila, lo sparviero, il gufo reale sono solo alcuni esempi), i rettili, gli insetti e gli anfibi.

Il parco è un vero e proprio laboratorio didattico all’aperto, non solo per i bambini ma anche per gli adulti. In ogni stagione dell’anno il parco si trasforma, permettendo un avvicinamento alla natura diverso: dalle meravigliose fresche estati, adatte per le escursioni trekking in alta quota e da dedicare alla scoperta dei fiori, agli autunni nei quali il camoscio va in amore e i boschi si colorano di splendidi rossi e gialli, fino agli inverni, adatti per chi ama lo sci di fondo, lo scialpinismo e le passeggiate con le racchette da neve. L’Ente Parco, che gestisce il territorio, si occupa anche di organizzare e promuovere numerose iniziative di educazione ambientale, ma anche sportive e culturali.

Nel passato il territorio del Parco era densamente popolato. Qui viveva, in maniera autosufficiente, una antichissima civiltà di pastori. Le abitazioni del versante piemontese sono costruite interamente di pietra, mentre sul versante aostano compare anche il legno. Il modello più comune di abitazione è costituito da un edificio in pietra e legno con in basso la stalla, al primo piano l’abitazione e al di sopra il fienile, in modo da mantenere i locali abitativi più al caldo possibile. Sono presenti anche elementi decorativi e artistici come i piloni votivi tipici della Val Soana, che testimoniano la religiosità popolare.

Il Parco si prefigge di valorizzare il patrimonio culturale della montagna e favorirne un certo sviluppo economico compatibile con l’ambiente.

Storia del Parco Nazionale del Gran Paradiso

Lo stambecco, animale simbolo del parco, da sempre popolava questo territorio, anche se l’uomo minacciava il suo quieto vivere. L’animale infatti era una preda ambitissima per la caccia. Agli inizi dell’800 lo stambecco era pressocchè estinto, ma qui resisteva una colonia di circa 100 esemplari.

La carne dello stambecco era considerata succulenta, e ad esso veniva dato anche un potere afrodisiaco: un ossicino del suo cuore (detto, appunto, “la croce del cuore” veniva utilizzato come talismano. Fu così che Il 21 settembre 1821, il re di Sardegna Carlo Felice emanò le Regie Patenti con le quali ordinava: «Rimane fin d’ora proibita in qualsivoglia parte de’ regni domini la caccia degli stambecchi». Ma la bellezza e l’enorme quantità di fauna portarono presto il giovane re Vittorio Emanuele II a fare dell’area una Riserva Reale di Caccia, nel 1856 creando anche un corpo di guardie specializzate e facendo costruire una rete viaria per la protezione della fauna e per le escursioni. Così per lungo tempo il territorio fu battuto dalle intense campagne venatorie della famiglia reale, con un seguito di 250 uomini. Solo il re aveva il permesso di sparare direttamente a stambecchi e camosci, mentre gli altri erano incaricati di accerchiarli e sparare per spaventarli e mandarli in direzione del re. Venivano abbattuti numerosi capi, ma solo maschi; in poco tempo il numero degli animali crebbe notevolmente.

L’ultima caccia reale si svolse nel 1913.

Fu Vittorio Emanuele III che nel 1919 cedette i territori del Gran Paradiso di sua proprietà allo Stato con i relativi diritti, indicando come condizione che si prendesse in considerazione l’idea di istituire un parco nazionale per la protezione della flora e della fauna alpina.

Il 3 dicembre 1922, nei primi giorni del governo Mussolini, il re firmò il decreto legge che istituiva il Parco Nazionale del Gran Paradiso. L’articolo 1 del decreto sancisce che la finalità del parco è quella di “conservare la fauna e la flora e di preservare le speciali formazioni geologiche, nonché la bellezza del paesaggio”.

Centro visite di Cogne

CONTATTI

Centro Visitatori Cogne – Fondation Grand-Paradis

Village Minier, 11012 COGNE (AO)

  • Telefono: (+39) 0165 75301 Fax:(+39) 0165 749618
  • E-mail: info@grand-paradis.it
  • Internet: www.grand-paradis.it

Il centro visite di Cogne è un laboratorio di ricerca. Il percorso espositivo si snoda secondo i quattro punti tematici fondamentali acqua, bosco-pascolo, fauna, uomo, ma non è strutturato secondo un percorso lineare obbligato: sarà il visitatore a scegliere il proprio. L’idea guida ruota intorno al concetto di conoscenza dei dati ambientali e gestione del territorio. Adatto ad un pubblico eterogeneo, che siate esperti o turisti, ma anche scuole!

Interessante anche la Sezione energia idroelettrica. Lo sviluppo siderurgico e industriale della Valle d’Aosta ha infatti avuto origine dalla presenza di fonti energetiche rinnovabili quali l’acqua e dall’attività di estrazione della magnetite nelle miniere di Cogne. E’ visitabile una mostra dedicata alla miniera, che ci racconta la sua storia e espone gli indumenti e gli attrezzi dei minatori.

Centro visite di Rhemes Notre Dame

CONTATTI

Fondation Grand Paradis

Villaggio Cogne, 11012 COGNE (AO)

  • Telefono: 0165.75301 Fax: 0165.749618
  • E-mail: info@grand-paradis.it
  • Internet: www.grand-paradis.it

All’interno del centro visite è stato creato il museo “Bentornato Gipeto”, dedicato al ritorno nelparco del più grande uccello europeo, il gipeto. Al suo interno ci si avvicina alla conoscenza di questo animale, che era scomparso agli inizi del secolo, e del resto della fauna del parco.

Centro visite di Valsavarenche

Loc. Dégioz 65

11010 VALSAVARENCHE (AO)

  • Telefono: (+39) 0165 75301 Fax: (+39) 0165 749618
  • E-mail info@grand-paradis.it
  • Internet: www.grand-paradis.it

Il centro informazioni si trova vicino alla chiesa di Degioz, ed al suo interno ospita il “Museo della lince” e lo “Spazio lupo”.

Lo “Spazio lupo” è un centro di documentazione che raccoglie testimonianze sulla presenza del lupo nel parco; oltre a due splendidi esemplari di lupo, il centro propone documentazioni, filmati interattivi. Il “Museo della lince” presenta immagini del Parco a cura dell’Associazione Professionale Guide Parco Nazionale Gran Paradiso in collaborazione con la Fondation Grand Paradis.

Le recensioni dei viaggiatori

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