Valle d'Aosta

Latinizzazione

La latinizzazione della Valle d’Aosta celtica si verificò probabilmente, nell’Antichità, a partire dalla Valle del Rodano. Con l’annessione della regione al regno dei Franchi, nel 575, l’influenza linguistica del Nord dell’antica Gallia si incrementò.

Nella zona alpina nord-occidentale già appartenuta al regno franco di Borgogna (Valle d’Aosta, Savoia, Svizzera romanda, Delfinato, Lionese), si affermò progressivamente, nei secoli successivi, un sistema di bilinguismo coordinato avente il francese come lingua di relazione e i diversi idiomi, detti “francoprovenzali”, nati dal latino parlato localmente.

Francofonia

In Valle d’Aosta il francese fu usata come lingua scritta, insieme con il latino, dal XIV secolo e divenne unica lingua ufficiale nel 1561. Il bilinguismo francese-francoprovenzale si mantenne inalterato sino al XIX secolo, quando, a seguito della creazione del Regno d’Italia (1861), nel quale la Valle d’Aosta si trovò ad essere inserita, fu introdotto l’uso della lingua italiana.

I conseguenti conflitti culturali sfociarono in rivendicazioni linguistiche, che si saldarono, dopo la prima guerra mondiale, con rivendicazioni politiche derivanti da una lunga tradizione di particolarismo politico.

Il regime fascista vietò l’uso del francese e procedette ad un’italianizzazione forzata, appoggiandosi anche ad una massiccia immigrazione di lavoratori italofoni, cui corrispose un’altrettanto massiccia emigrazione di Valdostani francofoni. L’istituzione, nel secondo dopoguerra, della Regione autonoma Valle d’Aosta portò ad un riconoscimento dei diritti linguistici della popolazione autoctona e all’ufficializzazione di un bilinguismo ufficiale fondato sulla parità delle lingue francese e italiana.

La Valle d’Aosta è membro delle principali organizzazioni della Francofonia. In particolare gode dello statuto di osservatore presso il “Sommet des Pays Francophones”, istituzione che riunisce i capi di stato e di governo dei paesi francofoni.

Walser

Lo statuto speciale di autonomia riconosce inoltre i diritti della minoranza walser, di lingua tedesca, stanziatasi sin dal XIII secolo nei comuni di Issime, Gressoney-Saint-Jean e Gressoney-La Trinité.

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